Padre Carlo Crespi Parla ai Legnanesi

Padre Carlo CrespiRisultati immagini per Padre Carlo Crespi serata parla ai Legnanesi“, sì perché forse non tutti in città sanno che questo religioso che è vissuto gran parte della sua vita in America Latina, in Ecuador più precisamente potrebbe un giorno diventare Santo.

E’ da tempo in corso la causa di beatificazione ma intanto anche una conferenza come quella con relatori Carlo Riganti e Saverio Clementi, svoltasi venerdì 30 Gennaio presso il nostro centro parrocchiale, possono aiutare a conoscere questo sacerdote, missionario salesiano

“Padre Carlo –ha raccontato Carlo Riganti- parte per l’Ecuador con la curiosità dello scienziato e del poeta e convertì queste doti ad ascoltare nel confessionale le miserie dei peccati della gente ma soprattutto nella dedizione ai poveri. Abbiamo deciso di formare un’Associazione in suo onore per divulgare la sua conoscenza”.

“La modernità e l’insegnamento di Padre Carlo –ha spiegato Saverio Clementi- è ancora valido per l’oggi così difficile e drammatico perché ha mostrato come dialogare con chi ha culture e credenze diverse”.

“Il Cuencano più illustre del XX secolo”, come fu definito in Ecuador nel 2000, il Legnanese Padre Carlo Crespi, è stato presentato, ad un pubblico numeroso e interessato, in una serata programmata dal Centro Culturale San Magno.

Il salesiano Padre Carlo Crespi, nato a Legnano nel 1881 il 29 maggio ( si vantava di questa coincidenza con la data della commemorazione della famosa battaglia ), nella sua città d’origine è, purtroppo, per molti quasi sconosciuto. Sono stati invitati a presentare la personalità e l’attività di questo missionario eccezionale per la testimonianza di fede, per la passione per la ricerca nei diversi ambiti del sapere, per la carità espressa in modo crescente nel corso della sua lunga vita, Carlo Riganti e Saverio Clementi.

Riganti ha lasciato che Padre Carlo, attraverso le lettere e le omelie, parlasse ai presenti, come annunciato nel titolo della conferenza “Padre Carlo Crespi parla ai Legnanesi”.

È emerso con chiarezza lo stile della sua fede i cui tratti caratteristici sono quelli dello stupore e dell’affidamento. Questi stessi tratti hanno segnato anche il suo impegno di studioso: ha sempre guardato con stupore la natura a cui ha rivolto il suo interesse di botanico ed entomologo; ha raccolto con cura e metodo i reperti archeologici che raccontano le fatiche e le esperienze di uomini vissuti in epoche antiche; ha osservato e descritto con ammirazione ambienti geografici ancora inesplorati; ha studiato con rispetto la cultura, le tradizioni, la lingua degli indigeni shuaras dell’Amazzonia.

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30 Gennaio 2015 – Serata dedicata a P. Carlo Crespi, organizzata dal Centro Culturale San Magno

A contatto con un nuovo mondo, in Ecuador, la passione per la musica e la conoscenza si concretizza sempre più in passione per la carità. Il salesiano legnanese manifestò una grande dedizione ai poveri e ai ragazzi. Dopo aver documentato la vita e la cultura dei Shuaras in un lungometraggio, si batte per la difesa dei loro diritti e della loro dignità. Grazie alla sua intensa attività di concertista ( a Padova, dopo aver conseguito la laurea in Scienze naturali, si era anche diplomato al conservatorio ) riuscì a raccogliere negli USA fondi che gli permisero di realizzare opere grandiose, volte soprattutto ad elevare il livello degli indigeni e renderli più autonomi. L’intervento di Saverio Clementi ha invece messo in luce la modernità e la laicità di questo missionario per il quale la religione e la fede non sono state ostacolo per la conoscenza e per il dialogo con altri, anche culturalmente lontani. Ha anticipato intuizioni poi codificate dal Concilio Vaticano II ( decreto AD GENTES ). Seppe calarsi nella realtà dell’Ecuador leggere i bisogni e le carenze di che è posto ai margini della società. Non si lasciò intimorire dalle difficoltà, ma con tenacia si adoperò per dare concretezza al suo spiritò di carità, preoccupandosi allo stesso tempo del benessere materiale, dell’istruzione e della formazione spirituale dei poveri. Contribuì alla costruzione di chiese, di scuole, di strade, di aziende agricole, di centri sanitari e di quant’altro potesse elevare quella parte della popolazione che si trovava in condizioni più disagiate.

Alle due interessanti relazioni, arricchite da un emozionante filmato, ha fatto seguito l’appassionata testimonianza di Gisella Langè che nel 1978 ebbe modo di incontrare Padre Carlo a Cuenca, ormai molto anziano, ma ancora attivo soprattutto nel confessionale, e fu colpita dalla sua vitalità e dalle grandi opere educative che seppe realizzare. Padre Carlo Crespi quando spirò, il 30 aprile 1982, fu dalla folla subito acclamato santo, San Carlos Crespi. La causa di beatificazione prese l’avvia a Cuenca il 19 aprile 2002; attualmente, conclusa la fase diocesana dell’iter, è avvenuta la consegna degli Atti dell’inchiesta, il “Transunto”, alla Congregazione Pontificia per le Cause dei Santi.

A Legnano un gruppo di cittadini ha costituito, in data 30 gennaio 2015, la ONLUS “Padre Carlo Crespi” presieduta da Carlo Riganti per diffonderne la conoscenza e realizzare significative opere in suo onore.

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Dal quotidiano “La Nación” del 19 dicembre 1927 (Giornale a tiratura nazionale dell’Ecuador).

GUAYAQUIL (Ecuador). – Elogio del Missionario Don Carlo Crespi.

Togliamo dal quotidiano La Nación del 19 dicembre 1927: «Tra le notizie telegrafiche della Capitale, ve n’è una che potrebbe sembrare una stonatura nel pieno vigore delle istituzioni liberali ed è questa: – Il missionario salesiano P. Crespi è stato ricevuto in udienza dal Presidente Provvisorio della Repubblica; dopo una lunga conferenza il Presidente gli ha offerto l’appoggio incondizionato del Governo per le sue opere nella Regione Orientale dell’Ecuador. –

» Quando si tratta del P. Crespi, il nostro giudizio non solamente si modifica, ma compie un’opera di giustizia riconoscendo ed esaltando la grande propaganda intrapresa da questo infaticabile sacerdote a favore delle nostre lontane selve orientali, sia per l’educazione morale., sia per la coltura materiale degli aborigeni.

» Per tutto questo, l’appoggio incondizionato che gli ha offerto il Presidente non solo è ben meritato dall’intrepido Salesiano, ma è anche degno della più alta approvazione pubblica.

» Son già vari anni che vediamo P. Crespi in continuo va e vieni dall’Ecuador all’Estero e viceversa, sempre pieno di entusiasmo per la colonizzazione orientale, cercando appoggi dappertutto e posponendo l’interesse proprio per questo emporio di ricchezze che è l’Oriente Ecuatoriano. A Roma egli parla e interessa i circoli scientifici, industriali e di emigrazione che lo incoraggiano e lo aiutano; poi percorre le nostre città infaticabile a Quito come a Guayaquil, in Macas o in Mendez: prepara esposizioni di oggetti rari e curiosi; scrive monografie interessanti e svariate; fa collezioni fotografiche e compila vocabolari in lingua indigena che formano la delizia dei filologi.

» Quando ci ha fatto conoscere la film sulla regione amazzonica, noi che non avevamo sospettato mai la viva naturalezza di quella meravigliosa regione, in grazia del P. Crespi abbiamo visto le foreste, la fauna, la flora, i fiumi e i torrenti, cogli indigeni intenti ai loro lavori. Abbiamo visto le loro capanne ben costrutte, gli strumenti rudimentali di agricoltura; abbiamo ammirato un popolo vigoroso che va elevandosi alla parola e all’esempio di un uomo, fattosi utile al suo prossimo, col portargli gli elementi della vita civile.

» P. Crespi percorre le capanne, le fattorie, i campi di lavoro e dovunque incontra materiale utile per la Colonia, lo chiede e glielo dànno, ed egli aumenta il suo arsenale che va impiantando nel centro dei suoi lavori. In una occasione a Guayaquil destò sospetti nella polizia, che non poteva star indifferente di fronte ad un religioso che accaparrava fucili, circa 25 dozzine! C’era tanto da pensare ad una congiura clericale. Però tutto apparve chiaro: si trattava del P. Crespi che invece di comprare oggetti di divozione per catechizzare i selvaggi comperava fucili per modernizzare i loro strumenti di caccia.

» Ma lo zelante sacerdote domanda Ospedali, Scuole, Officine, Camions, Lancie, telegrafo e telefono per l’Oriente: e come sa domandare! Dovunque si rivolge, incontra e trova contribuenti per la sua opera e desta in tutti una gradevole impressione la sua feconda iniziativa e il vigoroso sforzo dell’impresa.

» Non è strano che ora ne abbia interessato il Presidente della Repubblica al punto di vedersi offerto l’appoggio incondizionato del Governo. La sua opera è buona, ripetiamo, e di grande importanza nazionale per noi. Ah se avessimo una dozzina di P. Crespi, distribuiti nella regione transandina! a quest’ora conteremmo numerose colonie che sarebbero tanti baluardi per la difesa del territorio… ».

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