Don Carlo Sacerdote (Parte Terza)

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2008-04-15 11.59.52
Don Carlo cinquant’anni dopo
P. CRESPI JOVEN
Don Carlo giovane Sacerdote

All’inizio del 1967, nell’anno del suo 76° compleanno, consumato da un’intensa vita di lavoro e sacrificio, padre Crespi si apprestava a celebrare solennemente il Giubileo sacerdotale.
Così commentò l’avvenimento il giornale El Universo di Guayaquil in un articolo pubblicato il 2 gennaio: “Benemerito sacerdote compie 50 anni di apostolato esemplare”. E prosegue in questi termini: “La cittadinanza di Cuenca, le istituzioni culturali, le organizzazioni dei lavoratori, le autorità e le forze vive dell’urbe si preparano a rendere uno speciale omaggio a uno dei sacerdoti di maggior prestigio in mezzo a noi, il Rev.do padre Carlo Crespi, Salesiano di don Bosco, in occasione della celebrazione delle sue Nozze d’Oro Sacerdotali. A tale scopo è stato costituito un Comitato Centrale incaricato di elaborare un ampio programma che avrà inizio con una grande kermesse domenica prossima, 15 corrente mese, nei locali della Casa Salesiana, ubicata nel quartiere di Maria Ausiliatrice.
D’altra parte, la cittadinanza in generale, senza distinzione di classe e di credo politico, sta rispondendo positivamente alla pubblica raccolta di fondi, iniziata sotto i migliori auspici, con lo scopo di sostenere la grande opera sociale e umana del Rev.do padre Carlo Crespi, noto religioso e missionario salesiano italiano, insediatosi nel nostro paese, e in special modo a Cuenca, all’incirca 45 anni fa.
Le opere, di questo religioso che compirà proprio in questi giorni 50 anni di fecondo sacerdozio, sono l’istituzione delle organizzazioni sociali di carità e tutela dei bisognosi, in particolare della Scuola Cornelio Merchán, nella quale circa un migliaio di bambini poveri, o di scarse risorse economiche, riceve un’educazione grazie all’abnegazione e al sacrificio di questo eccellente sacerdote salesiano che, spogliandosi di pregiudizi terreni, ha costituito in mezzo a noi un vero esempio di apostolato e di Chiesa; per questo si è guadagnato l’affetto degli abitanti di Cuenca, da conseguire un riconoscimento dall’Amministrazione comunale e da essere proclamato Figlio Illustre di questa città.
Il Giubileo d’Oro Sacerdotale di questo nobile educatore, valente archeologo e missionario infaticabile, rappresentano un avvenimento sociale e culturale, al quale si accinge a intervenire l’intera città di Cuenca, nell’intento di offrire il giusto riconoscimento del mondo conadino a padre Carlo Crespi, simbolo della fede cristiana dell’autentico popolo Azuayo”.
La Sala della Città del municipio di Cuenca ospita alcuni eventi organizzati dalle autorità e dalla cittadinanza allo scopo di rendergli pubblico omaggio. Alle celebrazioni aderiscono varie istituzioni.libro1

Tra queste il Collegio Manuela Garaicoa de Calderón, diretta da Dora Beatriz Canelos Carrasco, collaboratrice salesiana che incarica l’autore di questa biografia di partecipare a nome dell’istituto e di esprimersi così:
“La sottoscritta, in rappresentanza del Collegio Manuela Garaicoa, desidera partecipare, insieme alle altre istituzioni di questa città, alla tua gioia per le il Giubileo d’Oro Sacerdotale celebrato ieri, 29 gennaio 1967.
Cinquant’anni di opera sacerdotale sono un premio grande di Dio e, tanto più, se questi sono stati straordinariamente fecondi e colmi di cuore, al pari dei tuoi maestri, compatrioti e compagni, San Francesco di Assisi e San Giovanni Bosco.
Mezzo secolo di sacerdozio, con una pienezza che riempie tutte le minime esigenze, capace come pochi di coronare questo ideale, che tutti noi abbiamo, del ministro di Dio; giustificando, senza il minimo dubbio, la ragione e l’essenza della vita. È – ripeto – un grande premio dell’Essere Supremo l’aver noi, abitanti di Cuenca, condiviso e beneficiato delle tua feconda vita.
È con vero piacere che ci uniamo alla gioia che ti viene dall’essere stato per cinquant’anni mediatore tra Dio e gli uomini. Mediatore, ossia, scelto da Dio per parlare agli esseri umani e scelto da noi per avvicinarci a Lui. Mediatore tra Dio e il mondo, vale a dire, uomo di Dio e uomo di mondo, un uomo che ha molto di Dio”.